3. THE BATALLION

8.40

La mattina seguente, appena alzato, l'agente Salvados chiamò l'ufficio:
- Polizia metropolitana della City, come posso esserle utile?-
- Rob, sono io, Salvados, ho bisogno che mi controlli una targa-
- Ciao Andrew, spara!-
- XD345T-
- Risulta intestata ad una corporazione commerciale, la Farrow&Spiez, è una limo modello deluxe del 2040-
L’agente Salvados annotò i dati sul suo pda
- Grazie mille Rob, mi sai anche dire la sede della corporazione?-
- Dunque…sì ecco! Flesh Avenue, nel centro finanziario della City!-
- Flesh Avenue…perfetto! Grazie e salutami tua moglie e i bambini!-
Mise giù e si diresse nel blocco bagni, dove si tagliò la barba e si fece una veloce doccia. Mentre usciva dalla cabina arrivò sua moglie che gli chiese se oggi, suo giorno libero, la volesse accompagnare al centro commerciale. Accettò, anche se la voglia di andare direttamente alla Farrow&spiez era molto forte.

Nel frattempo Mac e Marvin si erano svegliati e, circospetti, aprirono la porta della camera. La cacofonia di suoni della notte prima si era quietata e alla reception non c'era più l'impiantato della notte prima, ma un ragazzo brufoloso con riccioli color paglia. Appena li vide si rizzo dritto in piedi e ossequioso:
- Avete passato una buona nottata?-
Non dava segnali di conoscerli, probabilmente la polizia non era nemmeno intervenuta, ogni notte riceveva centinaia di chiamate dal Suburb, la metà delle quali scherzi o trappole per farla pagare alla polizia.
- Certo, ottima!- Mac decise di reggere il gioco.
Presero la porta e uscirono. Una volta in strada Mac si girò verso Marvin e, tendendogli la mano esclamò
- Bhè, è stato un piacere condividere un tetto con un altro simile...-
- Piano papi, che ne dici se andiamo a farci un giro insieme? Ho visto che torchiavi Speed e credo che i nostri fini siano simili-
- Sei un cacciatore di taglie? Lo sapevo che nella valigetta portavi un fucile da cecchino smontato o un’altra arma-
- Diciamo solo che so prevenire ed eliminare gli intralci dalla lunga distanza!-
Un silenzio teso era sceso tra i due, gli occhi fissi gli uni negli altri, un ghigno sulle labbra simile ad un ringhio...Mac rinvigorì l'offerta della mano e disse
- Eh sia! Due occhi in più potrebbero farmi comodo!-
L'altro ricambiò e insieme si diressero al residence di Miky.

Arrivati si accorsero che lo spettacolo della notte prima era molto più benevolo di quello che era realmente: gli impianti di condizionamento, ormai vecchi di decenni avevano annerito la facciata e l'erba finta, che col buio sembrava folta, ora appariva rada e scolorita dal sole e dalle piogge acide. Per raggiungere la porta di Miky passarono davanti ad usci graffiati, crepati e a volte con cardini sfondati, sostituiti alla belle meglio da cerniere in ottone di basso costo.
Le cifre del numero 34, un tempo lucide, apparivano slavate, i bordi sbeccati, anche il campanello era nelle stesse condizioni. Senza indugi Marvin allungò un dito, lanciando un lungo suono dirompente nell’appartamento.
Nessuna risposta, allora Mac bussò alla porta, poi alla finestra...nessuna risposta.
- Capace che sia strafatto quel coglione!-
- Vuoi che scassini la serratura?-
- Se lo fai bene come alla suite...- Mac, mentre parlava, tirò fuori da una tascapane un pugno di ferro, lo calzò e assestò un pugno poderoso alla porta, che senza indugi capitolò insieme alla cornice.
Ancora prima che la polvere di calce si depositasse Mac si era fiondato nella stanza, vide Miky nel letto con 2 prostitute, che armeggiava nel cassetto del comodino.
Si lanciò sul suo corpo nudo, inchiodandolo al letto con i suoi 110 kg di muscoli. Intanto intorno scoppiò l'inferno, le 2 puttane iniziarono a urlare e ad insultarlo, tartassandolo di pugni, graffi e calci. Marvin cercò di aiutare il compagno, non riuscendo però ad evitare che un calcio gli arrivasse all'inguine. L'attimo di distrazione provocato bastò a Miky per divincolarsi e scattare in piedi, raggiungere il comodino ed estrarne una pistola, che subito puntò verso Mac. La situazione si congelò, le prostitute non gridavano più, Marvin lasciò il braccio di una delle due che, raccolti i vestiti, fuggì fuori, seguita dalla sua collega dopo pochi attimi.
Miky risultava un uomo magro fino alle ossa, con tatuaggi a linee che marcavano i fasci muscolari percorsi da spasmi dovuti alle psico-droghe. La faccia butterata da qualche liquido corrosivo, probabilmente fuoriuscito in qualche incidente industriale non aiutava a capirne le espressioni. Le due figure, in contrapposizione, ne evidenziavano ancor di più lo svantaggio, almeno nella stazza.
- Che cazzo volet!? Che ci fate in casa mia!?- urlò al limite della nevrosi.
- Stai tranquillo Miky, sono Mac, un vecchio amico di Sullivan! Non mi dire che non ti ricordi più dei tempi del battaglione!-
Gli occhi di Miky rotearono quasi impercettibilmente, come se cercasse nei cassetti della memoria un'informazione che non riusciva a reperire.
- Allora perché mi hai sfondato la porta!?-
- Scusami, ho suonato il campanello ed ho anche bussato, credevo stessi male e allora mi sono precipitato dentro!-
- Merda amico! Sono strafatto! Scusa ma non mi ricordo niente!-
Mac approfittò dell'attimo di distrazione per lanciarsi verso la mano che teneva la pistola, riuscendo a dirigerla verso il soffitto, appena prima che Miky tirasse il grilletto. Un buco nero si aprì nel controsoffitto, facendo cadere parte dell’intonaco addosso ai due. Anche Marvin era in movimento e si lanciò alle caviglie del pappone, facendolo cadere a terra. Mac gli strappò l’arma dalle mani e gliela puntò in fronte:
- Caro Miky, dimmi un po', dove posso trovare il tuo capo!?-
- Quale capo!? Sono io il capo!-
Mac spostò fulmineo la bocca da fuoco e tirò il grilletto, centrando la coscia, sulla quale si aprì una ferita profonda, che strappò un urlo di dolore a Miky.
- Dimmi chi é il tuo capo!-
Miky confessò velocemente, era abituato a procurare dolore, non sopportarlo!
- Il signor Farrow, il signor Jane Farrow!-
- E dove lo posso trovare!?-
- Non lo so, non lo so, mi contatta lui quando devo portargli i soldi!-
- Attento! Non mi raccontare cazzate! Come ti contatta!?-
L’altro, ormai bianco come un lenzuolo, andò in svenimento.
Intanto un telefono trillò e Marvin si mise subito alla ricerca dell'apparecchio, trovandolo, poi, sotto ad un mucchio di vestiti.
- Pronto?-
- Miky, sei strafatto come al solito!? Hai una voce strana!?-
- Ehi, come ti butta!?-
- Come vanno gli affari?- sembrava che l’interlocutore avesse abboccato
- Bene bene, i clienti non mancano-
- Ascoltami, spero non ti sarai dimenticato dell'appuntamento per dare la percentuale al signor Farrow!?-
- Ah....appuntamento...?-
La cornetta quasi esplose quando l’uomo urlò
- Sei un coglione! Lo sapevo! Vedi di essere al terminal 3B alle 15.00 o nenache una protesi potrà curare quello che ti farò!- CLIC
Marvin mise via il cellulare e si rivolse a Mac, che attendeva speranzoso:
- A quanto pare abbiamo trovato la prossima traccia da seguire!-
I 2 uscirono dalla stanza, senza però prima chiamare il servizio sanitario d'emergenza, Miky avrebbe ancora manovrato qualche traffico.
- Alle 15.00 mancano ancora 6 ore Mac! Che si fa?-
- Andiamo a farci un giro e recuperiamo la mia arma!-
- Ok, a proposito, cos’è questa storia di Sullivan e del battaglione!?-
- E che ne so!- scoppiò a ridere, come uno psicopatico.

Nessun commento:

Posta un commento