1. FIRST TOUCH


Suburb
21.45

Il pavimento del locale era sporco, lurido, negli angoli la polvere si era talmente annidata da formare una crosta indelebile. Troppo tempo era passato dall'ultima volta che il rivestimento in gomma aveva visto uno scopettone, ma d’altra parte la clientela seduta ai tavoli e al bancone non ci faceva assolutamente caso, era per lo più formata da perdigiorno e faccendieri dei piccoli boss del quartiere, relitti della società che spendevano i pochi crediti in alcol, droga o puttane.
L'agente scelto della polizia metropolitana Rudolf Sandoval aveva appena staccato dal lavoro e aveva deciso di fare una tappa al "Turos" prima di tornare a casa da sua moglie.
La sua fama faceva sì che potesse girare quasi indisturbato per la maggior parte dei locali del Suburb, guardato con sospetto, a volte con disgusto, ma mai aggredito.
Il suo passato, molto abilmente celato ai più, nascondeva alcuni scheletri difficili da dimenticare, ma che lo avevano "addestrato" alla vita della strada e delle gang.
Figlio di uno della più temuta famiglia della mala della City aveva scelto la via della rettitudine dopo che suo fratello era rimasto vittima del “fuoco amico” durante un regolamento di conti e, dopo che suo padre era morto, invece di prendere il suo posto, si era arruolato nella polizia.
Mentre sorseggiava il suo scotch un individuo vestito di pelle, con i capelli lunghi, gli si avvicinò e gli chiese, molto diretto:
- Così tu sei quel poliziotto tutto distintivo di cui parlano tutti eh!?-
- Tutti? non so a chi ti riferisci con quel 'tutti'...-
- Non fare il finto tonto! Ci sono tue foto ovunque! Arruolati, aiuta la città, trasforma la tua vita...- sottolineò l'ultima parola con uno sputo che finì nella sporcizia ai piedi del bancone. Rudolf appoggiò il bicchiere e ruotò lo sgabello fino ad avere il viso dell’altro davanti al suo, occhi negli occhi:
- Ascoltami bene, non so cosa tu voglia o chi tu sia, ma dimmi chiaramente che cosa vuoi da me, vuoi arruolarti!?-
Una sonora risata proruppe dall'uomo in pelle
- No, non voglio infoltire le fila degli uomini di legge! Voglio un lavoro, che sia pagato bene! – allarme rientrato, il solito cacciatore di taglie…
- Ti sembro un funzionario delle corporazioni!? Io non do lavoro a nessuno!-
- Semplicemente pensavo tu fossi a conoscenza di qualche lavoro di pulizia- indicò con un cenno del capo la valigetta appoggiata ai suoi piedi - questo forse potrebbe tornare utile no!?-
Mentre parlano l'agente Sandoval notò un individuo seduto a  un paio di tavoli dal bancone, ma non riuscì a capire il motivo per cui gli saltasse agli occhi. Forse era perché il vestiario che portava valeva più crediti di quelli che l'avventore medio del "Turos" guadagnava in un anno, forse era l’aria troppo sicura di sé dell’uomo.
Fermò con un cenno il suo interlocutore e richiamò il barman:
- Ascolta, vedi l'uomo vestito in completo madreperla alle mie spalle? Sai dirmi chi é?-
- Agente, mi dispiace, ma non credo di aver capito di chi parla-
- É due tavoli alle mie spalle...-
- Le ripeto, non capisco a chi si stia riferendo...- e allungò una mano sfiorando pollice con indice
- Pensi bastino 20 crediti?- lasciando una banconota sul bordo del bancone, che prontamente il barman fece sparire in una tasca interna del grembiule
- Credo che 20 sia una cifra veramente insignificante...però posso dirle che, forse, aggiungendone 80...-
L'agente afferrò il barman per la maglia e lo tirò con forza, rompendo un bicchiere ormai vuoto
- Ascoltami bene! Se voglio, domani, questo buco di merda sarà raso al suolo con te dentro ok!? Adesso vedi di rispondere alle mie domande e non...-
il manganello arrivò alla tempia di Sandoval senza alcun preavviso e altrettanto bruscamente la rissa nel locale si propagò come un'eruzione: volarono bottiglie, bicchieri, sedie e tutti, indistintamente, picchiavano o cercavano di picchiare il loro vicino. Nel trambusto generale l'uomo dal vestito madreperla si alzò e, scortato da due energumeni che fungevano da rompighiaccio tra la folla, andò velocemente verso la porta.
Sandoval allora, accortosi del fuggi fuggi, cercò di snebbiare il cervello e, barcollando, si spostò anche lui verso l'uscita, deciso a non farselo scappare.
Mentre usciva dalla porta automatica sentì un colpo di fucile sfollagente, probabilmente sparato in aria dal barista, che sedò i clienti che tornarono alle loro precedenti occupazioni come se nulla fosse. Contento del risultato, il barman mise via, al sicuro nella sua rastrelliera sotto il bancone, la doppietta con il calcio segato, arma illegale nella City, ma indispensabile nel Suburb.

- Ho visto che te la sei cavata bene con quel gingillo!- disse un uomo avvicinandosi al barista; portava una giacca rinforzata con inserti in kevlar e dei calzoni con protezioni a scaglie di un colore che colpì il barista: ogni frammento di metallo era di un arancione acceso, misto ad un verde acido e viola. Le braccia che sbucavano dalle maniche sfilacciate della camicia erano tornite e tese come corde di violino, dimostrando di avere muscoli tirati allo stremo, capaci di sviluppare forza appena al di sotto del rendimento degli impianti cibernetici base.
- Sai, bisogna essere previdenti! Signor…-
- Mac! Appunto per questo non giro mai senza crediti e me ne capitavano qui per caso 250- appoggiò una mazzetta alta 1 cm sul bancone, che quasi inavvertitamente finì a fare compagnia con gli altri crediti nella tasca nascosta del barista –e credo di meritare maggiori informazioni di quelle che hai dato al poliziotto, no?-
Il barista prese una bottiglia e versò uno shot di un liquido fosforescente e glielo offrì
- Stasera siete tutti curiosi eh!? Però devo dirti che stai chiedendo alla persona sbagliata, io non so niente!-
- Usa un po' di fantasia, ti prego- mentre diceva questo, strinse il pugno intorno al bicchiere, facendo diventare le nocche di un bianco cadaverico e incrinando il vetro spesso.
- Posso dirti che, a giudicare dai vestiti, deve essere un boss mafioso o qualcosa di simile. Dovresti  rivolgerti a Speed, qui dietro l'angolo, sa sempre tutto di tutti!-
Detto questo Mac buttò giù il liquore in un solo sorso, si alzò ed uscì in strada.

Parcheggiata davanti al locale una limo nera opaca,  con i vetri rigorosamente a specchio, stava facendo salire l'uomo in madreperla.
Mac si allontanò dalla scena, diretto verso il ricettatore di nome Speed. Lo trovò, come promesso, in un angolo del vicolo, intento a farsi pagare da un tossico con una cresta sgargiante. Finita la transazione chiamò  con un fischio Mac, il quale si avvicinò e, diretto, chiese:
- L'uomo che sta andando via in limo, vestito in madreperla, chi è?-
- Calma calma calma! Primo :Chi cazzo sei Secondo: Che cazzo vuoi e Terzo...-
Non riuscì neanche a terminare la frase che si ritrovò appeso al muro con la mano di Mac come una morsa sul collo, i suoi piedi a 30 cm dal suolo
- Chi sono non ti interessa e che cosa voglio dovrebbe esserti chiaro, dimmi chi è quel tipo!!!-
Speed, a cui stava finendo l'effetto della dose che si era fatto 20 minuti prima, non si sentiva molto coraggioso
- É un capoccia della City, vive in uno di quelle torri tutte vetro e acciaio! Ma non so di più, te lo giuro!-
Mac constatò dall'urina che gocciolava dal cavallo dei jeans strappati di Speed che era la verità e, dopo aver assestato un pugno nello stomaco del ricettatore, si allontanò dal vicolo.

Intanto l'agente Salvados annotava sul datapad il numero della targa e l'uomo di pelle osservava la scena da una pozza d'ombra generata da una lampada rotta.