7. Multi Purpose Rocket Launcher


Il secco e sfrigolante tuonare del railgun inondò il corridoio, annullando ogni altro suono. Le creature vennero inondate da un fuoco incredibile, accasciandosi le une sulle altre. Inesorabilmente, però, i nuovi arrivati scavalcavano i corpi martoriati e si lanciavano all'attacco, le fauci spumeggianti.
- Varmit, ripiega nell'appartamento!-
Urlò il Tenente, tirando il gigantesco soldato per la piastra ceramica sulla spalla. Specow era già dentro e stava accatastando i mobili, così da poter erigere una barricata. I due riuscirono ad entrare e aiutarono il compagno a sigillare la porta.
- Attenzione, Mac, nemici in arrivo sulla vostra posizione. Barricatevi nell'appartamento, ripeto, barricatevi. Passo-
Statica.
- Mi copiate. Interrogativo.-
Statica.
Anche dal sesto piano giunse la voce del railgun di Trigger, ululante come fosse indemoniato. I corpi degli esseri si muovevano all'unisono, , come un fiume in piena, trasportati da una forza sovrannaturale, diretti verso la bocca da fuoco tuonante.
Adams era ancora alle prese con il computer, cercando un sistema per craccare la password, quando Mac piombò nella stanza, seguito da Rudolf.
- Aiutami a spostare il frigorifero contro la porta! Trigger, vieni dentro!-
Il mitragliere si spostò verso l'appartamento ma, giunto all'altezza della porta 64, questa esplose in centinaia di schegge. Un essere enorme, ricoperto di stracci macchiati di sangue, uscì dalla stanza, atterrando su Trigger e azzannandolo. Con un colpo secco il militare scagliò lontano l'essere, che però riuscì prima a strappargli gran parte del viso.
Mac accese una molotov e la scagliò oltre il soldato, guadagnando il tempo per far entrare Trigger e barricare la porta. Pochi secondi dopo l’uscio fu percorso da forti colpi e graffi, ma fortunatamente non cedette. Mac rimase bloccato di fronte a Trigger, aveva sentito parlare delle protesi craniche, ma non le aveva mai viste dal vivo. Un leggero rivolo di sangue colava sulla superficie lucida posta dove doveva esserci l'osso e la cartilagine del naso. I bulbi oculari, molto probabilmente anch'essi impianti cibernetici, ruotavano robotici nelle loro sedi.
- Qui Tenente Berved, Mac, Adams, mi copiate, interrogativo-
- Affermativo Tenente, abbiamo dovuto barricarci nell'appartamento, passo-
- Anche noi, ma non sentiamo più movimento da qualche minuto, passo-
Mac si zittì, in ascolto.
C'era un rumore che non riusciva a decifrare.
Non proveniva dalla porta e neanche dal corridoio.
Anche Sandoval l'aveva sentito ed ora cercavano entrambi di capirne la provenienza.
Si spostarono in camera da letto e appoggiarono l'orecchio al muro.
- Cazzo stanno provando a sfondarlo!-
Una lunga crepa si stava materializzando longitudinalmente, Mac corse in soggiorno e, rivolto ad Adams.
- Adams, chiudi tutto! Dobbiamo andarcene prima che riescano ad entrare-
Il tecnico era completamente rapito dalle schermate che gli scorrevano davanti agli occhi, riuscì solo ad emettere un basso suono:
- Non é possibile, come hanno potuto farlo?-
Rudolf era già all'opera vicino alla porta per disfarsi della barricata, quando un rumore secco arrivò dalla camera. L'intonaco stava iniziando a sfaldarsi e a cadere in grossi pezzi sul pavimento.
- Marvin, qui Mac, mi copi, interrogativo-
- Entri dieci su dieci, vieni avanti-
- Biz ha ancora il MPRL, interrogativo-
- Parla il caporale Biz, affermativo, passo-
- Serve che polverizzi l'appartamento in cui siamo, sto legando uno straccio alle sbarre della finestra, lo vedi, interrogativo-
- Affermativo, lo vedo, userò un razzo a penetrazione, settando un'esplosione ritardata, così da sfondare solo il muro perimetrale. Suggerisco di togliersi di mezzo comunque, crollerà mezzo palazzo! Passo-
- Dacci 10 secondi e poi fai fuoco, chiudo-
Rudolf era riuscito a liberare l'intera porta ed era già con la mano sulla maniglia.
Mac prese Adams di peso e lo trascinò via, tra le proteste del tecnico. Trigger uscì per primo per fare fuoco di copertura, ma il corridoio, ingombro di cadaveri, non sembrava presentare pericoli imminenti. Si diressero di corsa verso le scale, contando mentalmente fino a dieci. Quando stavano per raggiungere la rampa discendente un essere mise la testa fuori dall'appartamento vicino a quello in cui si erano barricati ed emise un lungo urlo d'allarme. Automaticamente Trigger si girò, si mise accosciato e iniziò a fare fuoco nella sua direzione, contando ad alta voce:
- 7, 8, 9, 10!-
Un attimo dopo la facciata del palazzo venne sventrata da un'esplosione che inghiottì cemento e ferro, vivi e morti. Un grosso cratere fumante aveva prese il posto di almeno cinque appartamenti,  da cui grondavano in strada oggetti e detriti.
- Bravissimo Biz, ottimo colpo!-
- Mac, rapporto, passo-
- Tenente, stiamo scendendo, ci vediamo davanti al vostro appartamento, sembra che le creature si siano ritirate! Trigger é ferito ma non è grave, mentre Adams è sotto shock-
Arrivati alla porta bussarono e urlarono contro il legno "Cow". La porta si aprì, mostrando il faccione di Varmit.
- Boy! Ve la siete vista anche voi brutta eh?-
- Fratello, puoi dirlo forte! Dovrò ripagarmi una faccia nuova-
Disse Trigger, salutando affettuosamente il commilitone. Specow gli cauterizzò le ferite con una penna termica e gli bendò la testa. Poi si rivolse al Tenente:
- Dobbiamo assolutamente riposare, Smith ha un grosso graffio che sta già suppurando e devo somministrare una dose di Carbon ad Adams.-
- D'accordo dottore, presto sarà buio e non credo sia saggio stare là fuori. Ci sposteremo alla stazione di servizio che avevo già individuato come punto bivacco. Presenta muri spessi e poche finestre.-
Così si diressero al punto stabilito, dopo aver recuperato Biz e Marvin in strada. Ci volle un'ora e mezza per raggiungerla, ma una volta arrivati non fu difficoltoso rendere difendibile la struttura. Chiusero l'unica porta con grossi fusti riempiti di detriti, sigillarono il portone basculante del garage e misero diverse trappole all'esterno. Decisero i turni di riposo e di guardia, lasciando sempre un mitragliere alla piccola finestra del bagno. L'unico esonerato dalla guardia fu Adams che, anche se sotto effetto del Carbon, droga sintetica che azzerava quasi del tutto l'attività nervosa, era saltuariamente scosso da fremiti e convulsioni.
Fu una notte senza sogni, i latrati lontani vibravano nella fredda aria come richiami dall'inferno e più volte sulla vicina strada passarono branchi di esseri, apparentemente incuranti della loro presenza nella struttura.

Nessun commento:

Posta un commento