Il secco e
sfrigolante tuonare del railgun inondò il corridoio, annullando ogni altro
suono. Le creature vennero inondate da un fuoco incredibile, accasciandosi le
une sulle altre. Inesorabilmente, però, i nuovi arrivati scavalcavano i corpi martoriati
e si lanciavano all'attacco, le fauci spumeggianti.
- Varmit,
ripiega nell'appartamento!-
Urlò il
Tenente, tirando il gigantesco soldato per la piastra ceramica sulla spalla.
Specow era già dentro e stava accatastando i mobili, così da poter erigere una
barricata. I due riuscirono ad entrare e aiutarono il compagno a sigillare la
porta.
-
Attenzione, Mac, nemici in arrivo sulla vostra posizione. Barricatevi nell'appartamento,
ripeto, barricatevi. Passo-
Statica.
- Mi
copiate. Interrogativo.-
Statica.
Anche dal
sesto piano giunse la voce del railgun di Trigger, ululante come fosse indemoniato.
I corpi degli esseri si muovevano all'unisono, , come un fiume in piena, trasportati
da una forza sovrannaturale, diretti verso la bocca da fuoco tuonante.
Adams era
ancora alle prese con il computer, cercando un sistema per craccare la
password, quando Mac piombò nella stanza, seguito da Rudolf.
- Aiutami a
spostare il frigorifero contro la porta! Trigger, vieni dentro!-
Il mitragliere
si spostò verso l'appartamento ma, giunto all'altezza della porta 64, questa
esplose in centinaia di schegge. Un essere enorme, ricoperto di stracci
macchiati di sangue, uscì dalla stanza, atterrando su Trigger e azzannandolo.
Con un colpo secco il militare scagliò lontano l'essere, che però riuscì prima
a strappargli gran parte del viso.
Mac accese
una molotov e la scagliò oltre il soldato, guadagnando il tempo per far entrare
Trigger e barricare la porta. Pochi secondi dopo l’uscio fu percorso da forti
colpi e graffi, ma fortunatamente non cedette. Mac rimase bloccato di fronte a
Trigger, aveva sentito parlare delle protesi craniche, ma non le aveva mai
viste dal vivo. Un leggero rivolo di sangue colava sulla superficie lucida
posta dove doveva esserci l'osso e la cartilagine del naso. I bulbi oculari,
molto probabilmente anch'essi impianti cibernetici, ruotavano robotici nelle
loro sedi.
- Qui Tenente
Berved, Mac, Adams, mi copiate, interrogativo-
-
Affermativo Tenente, abbiamo dovuto barricarci nell'appartamento, passo-
- Anche
noi, ma non sentiamo più movimento da qualche minuto, passo-
Mac si zittì,
in ascolto.
C'era un
rumore che non riusciva a decifrare.
Non
proveniva dalla porta e neanche dal corridoio.
Anche
Sandoval l'aveva sentito ed ora cercavano entrambi di capirne la provenienza.
Si
spostarono in camera da letto e appoggiarono l'orecchio al muro.
- Cazzo
stanno provando a sfondarlo!-
Una lunga
crepa si stava materializzando longitudinalmente, Mac corse in soggiorno e, rivolto
ad Adams.
- Adams,
chiudi tutto! Dobbiamo andarcene prima che riescano ad entrare-
Il tecnico
era completamente rapito dalle schermate che gli scorrevano davanti agli occhi,
riuscì solo ad emettere un basso suono:
- Non é
possibile, come hanno potuto farlo?-
Rudolf era
già all'opera vicino alla porta per disfarsi della barricata, quando un rumore
secco arrivò dalla camera. L'intonaco stava iniziando a sfaldarsi e a cadere in
grossi pezzi sul pavimento.
- Marvin,
qui Mac, mi copi, interrogativo-
- Entri
dieci su dieci, vieni avanti-
- Biz ha
ancora il MPRL, interrogativo-
- Parla il
caporale Biz, affermativo, passo-
- Serve che
polverizzi l'appartamento in cui siamo, sto legando uno straccio alle sbarre
della finestra, lo vedi, interrogativo-
-
Affermativo, lo vedo, userò un razzo a penetrazione, settando un'esplosione
ritardata, così da sfondare solo il muro perimetrale. Suggerisco di togliersi
di mezzo comunque, crollerà mezzo palazzo! Passo-
- Dacci 10
secondi e poi fai fuoco, chiudo-
Rudolf era riuscito
a liberare l'intera porta ed era già con la mano sulla maniglia.
Mac prese
Adams di peso e lo trascinò via, tra le proteste del tecnico. Trigger uscì per
primo per fare fuoco di copertura, ma il corridoio, ingombro di cadaveri, non
sembrava presentare pericoli imminenti. Si diressero di corsa verso le scale,
contando mentalmente fino a dieci. Quando stavano per raggiungere la rampa
discendente un essere mise la testa fuori dall'appartamento vicino a quello in
cui si erano barricati ed emise un lungo urlo d'allarme. Automaticamente
Trigger si girò, si mise accosciato e iniziò a fare fuoco nella sua direzione,
contando ad alta voce:
- 7, 8, 9,
10!-
Un attimo dopo
la facciata del palazzo venne sventrata da un'esplosione che inghiottì cemento
e ferro, vivi e morti. Un grosso cratere fumante aveva prese il posto di almeno
cinque appartamenti, da cui grondavano
in strada oggetti e detriti.
-
Bravissimo Biz, ottimo colpo!-
- Mac,
rapporto, passo-
- Tenente,
stiamo scendendo, ci vediamo davanti al vostro appartamento, sembra che le creature
si siano ritirate! Trigger é ferito ma non è grave, mentre Adams è sotto shock-
Arrivati
alla porta bussarono e urlarono contro il legno "Cow". La porta si
aprì, mostrando il faccione di Varmit.
- Boy! Ve
la siete vista anche voi brutta eh?-
- Fratello,
puoi dirlo forte! Dovrò ripagarmi una faccia nuova-
Disse
Trigger, salutando affettuosamente il commilitone. Specow gli cauterizzò le
ferite con una penna termica e gli bendò la testa. Poi si rivolse al Tenente:
- Dobbiamo
assolutamente riposare, Smith ha un grosso graffio che sta già suppurando e
devo somministrare una dose di Carbon ad Adams.-
- D'accordo
dottore, presto sarà buio e non credo sia saggio stare là fuori. Ci sposteremo
alla stazione di servizio che avevo già individuato come punto bivacco.
Presenta muri spessi e poche finestre.-
Così si
diressero al punto stabilito, dopo aver recuperato Biz e Marvin in strada. Ci
volle un'ora e mezza per raggiungerla, ma una volta arrivati non fu
difficoltoso rendere difendibile la struttura. Chiusero l'unica porta con
grossi fusti riempiti di detriti, sigillarono il portone basculante del garage
e misero diverse trappole all'esterno. Decisero i turni di riposo e di guardia,
lasciando sempre un mitragliere alla piccola finestra del bagno. L'unico
esonerato dalla guardia fu Adams che, anche se sotto effetto del Carbon, droga
sintetica che azzerava quasi del tutto l'attività nervosa, era saltuariamente
scosso da fremiti e convulsioni.
Fu una
notte senza sogni, i latrati lontani vibravano nella fredda aria come richiami
dall'inferno e più volte sulla vicina strada passarono branchi di esseri,
apparentemente incuranti della loro presenza nella struttura.
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